Propongo un video sulla risposta della deputata Beatriz Escudero all'interpellanza presentata dal Gruppo Socialista al Governo spagnolo sull'ipotesi di riforma della legislazione sull'aborto del 2010.
"Signori: basta parlare di arretratezza, voi veramente pensate che una società che voglia difendere il diritto di tutti sia una società arretrata? Il diritto alla vita, signori, è il principale dei nostri diritti.Non avremmo diritto alla libertà di espressione , nè diritto alla libertà sessuale, nè diritto di poter decidere del nostro corpo, se non avessimo quel diritto fondamentale, quel valore supremo che è diritto alla vita. I Diritti possono essere difesi solo a partire dalla verità".
Ancora aggiunge: "Come potete spiegare alla società spagnola che difendete gli embrioni dei polipi e dei calamari, delle mucche e dei cavalli, perchè sapete che soffrono?"
Vale la pena dedicare otto minuti per vederlo, e altrettanti per condividerlo e farlo girare su internet, suggerendolo agli amici.
1. È un tentativo di riconsiderare quelli che ormai sono tabù intoccabili del ’68. Da allora, la legislazione (e la società) occidentale hanno preso una china inarrestabile: divorzio, aborto, eutanasia, coppie di fatto, droga. La direzione si può e si deve cambiare, poco a poco, con preparazione e coraggio.
2. E’ un esempio di buona comunicazione: contenuti, ironia, testa alta. Apprezzo soprattutto l’incipit, in cui la deputata ribalta la situazione rispetto a come la presentano i giornaloni: non è reazionario chi difende la vita, bensì chi si ostina a rimanere al ’68; non è retrogrado chi vuole costruire una società giusta, umana, bella, bensì chi la vuole distruggere.
Vale veramente la pena, è molto incisivo.
(Per vedere i sottotitoli in italiano, una volta messo play,
cliccare sull'icona cerchiata in rosso).
"Signori: basta parlare di arretratezza, voi veramente pensate che una società che voglia difendere il diritto di tutti sia una società arretrata? Il diritto alla vita, signori, è il principale dei nostri diritti.Non avremmo diritto alla libertà di espressione , nè diritto alla libertà sessuale, nè diritto di poter decidere del nostro corpo, se non avessimo quel diritto fondamentale, quel valore supremo che è diritto alla vita. I Diritti possono essere difesi solo a partire dalla verità".
Ancora aggiunge: "Come potete spiegare alla società spagnola che difendete gli embrioni dei polipi e dei calamari, delle mucche e dei cavalli, perchè sapete che soffrono?"
Vale la pena dedicare otto minuti per vederlo, e altrettanti per condividerlo e farlo girare su internet, suggerendolo agli amici.
1. È un tentativo di riconsiderare quelli che ormai sono tabù intoccabili del ’68. Da allora, la legislazione (e la società) occidentale hanno preso una china inarrestabile: divorzio, aborto, eutanasia, coppie di fatto, droga. La direzione si può e si deve cambiare, poco a poco, con preparazione e coraggio.
2. E’ un esempio di buona comunicazione: contenuti, ironia, testa alta. Apprezzo soprattutto l’incipit, in cui la deputata ribalta la situazione rispetto a come la presentano i giornaloni: non è reazionario chi difende la vita, bensì chi si ostina a rimanere al ’68; non è retrogrado chi vuole costruire una società giusta, umana, bella, bensì chi la vuole distruggere.
Vale veramente la pena, è molto incisivo.
Buona visione.
(Per vedere i sottotitoli in italiano, una volta messo play,
cliccare sull'icona cerchiata in rosso).
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