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San Josemaría e Ovindoli


Martedì 1 ottobre è stata intitolata a Ovindoli una piazza a san Josemaría Escrivá,. Hanno partecipato alla cerimonia mons. Pietro Santoro, Vescovo dei Marsi, mons. Javier Echevarría, Prelato dell'Opus Dei e Pino Angelosante, sindaco di Ovindoli.

02 ottobre 2013


Alle ore 16 c’è stata una santa Messa nella parrocchia di Ovindoli, celebrata da mons. Pietro Santoro. Al termine della cerimonia liturgica i fedeli si sono diretti a piedi verso la piazzetta per la cerimonia di intitolazione.

Ha preso per primo la parola il sindaco di Ovindoli, ringraziando tutti i partecipanti e ricordando alcuni interventi di solidarietà che il Centro ELIS ha effettuato in Abruzzo, nel corso degli anni. In particolare ha ricordato quando, dopo il terremoto del 2009, l'Associazione Centro ELIS ha coordinato iniziative a favore della popolazione abruzzese: l’assistenza ai bambini nelle tendopoli durante tutta l'estate, l’allestimento del laboratorio multimediale della scuola di Ovindoli e quello linguistico di Rocca di Mezzo, l’installazione del sistema di riscaldamento nella parrocchia di Ovindoli, le visite agli anziani nei ricoveri, l’elargizione di borse di studio a giovani, ecc.
A seguire è intervenuto Michele Crudele, direttore del Centro ELIS; ha iniziato il suo discorso dicendo che non ha mai conosciuto di persona san Josemaría, perché da giovane fu invitato ad un incontro a cui rifiutò di partecipare; anni dopo se ne pentì. Però in seguito ebbe modo di approfondire molto la vita del santo, perché lavorò per “il processo di beatificazione di san Josemaría, che fu il primo ad essere affrontato con l’uso dei computer” campo di sua competenza.


Ha poi ricordato le difficoltà in cui si dibatte il Paese: " In questo duro periodo anche per la nostra organizzazione non ci arrendiamo, ci facciamo forti e cerchiamo di superare gli ostacoli”.

Il Prelato, mons. Javier Echevarría, ha ricordato la vita quotidiana del santo tra le montagne abruzzesi, le stesse montagne che hanno accolto anche Giovanni Paolo II. Siamo tutti poca cosa, ha affermato poi sorridendo il Prelato, ma “ricordate di onorare ogni giorno la vostra professione, perché qui inizia in noi il processo di santificazione".
Infine il vescovo Santoro ha descritto san Josemaría Escrivá come "un uomo che è, e non che è stato"; "Josemaría è un genio. Un genio che ha indicato il percorso della santità dentro la vita quotidiana servendo

Cristo, la Chiesa e l'uomo; e l'Opus Dei è il cammino di conquista di questa santità, dentro il mondo e non fuori dal mondo".



La cerimonia si è conclusa con la benedizione del bassorilievo di san Josemaría e della targa commemorativa da parte dei vescovi presenti.Alla cerimonia ha partecipato anche il Capitano dei Carabinieri di Avezzano Enrico Valeri, e il prefetto de L'Aquila, Francesco Alecci.

Alle 18 tutti i presenti si sono trasferiti nell'aula magna dei Casali delle Rocche ELIS (un Centro dove si svolgono attività formative dell’Opus Dei) per vedere un video di un incontro di san Josemaría con le famiglie a San Paolo del Brasile nel 1974; il video è stato accompagnato dalla testimonianza di Maria Rita Ronchetti, una delle prime persone dell’Opus Dei che avviò a Roma la scuola alberghiera SAFI nel 1964.





Pubblicato su Opusdei.it

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