Passa ai contenuti principali

Adolescente: adultum, adolescere. Da gemme ancora grezze a gioielli preziosi.

Ieri ho tenuto (un po' improvvisato all'ultimo momento, non dovevo farlo io) un incontro ad adolescenti sulla deontologia del giornalista nell'era del web 2.0.

La sera, ripensando a quanto detto, fatto, vissuto in quelle due ore ho riflettuto sul fatto che quando si parla di giovani di quell'età sento spesso la fatidica frase che li bolla come irresponsabili, cioè letteralmente “persone incapaci di rispondere”. Dentro di me pensavo che invece l’adolescenza è proprio l’età in cui il bambino uscendo dal suo egocentrismo magico comincia a percepire il mondo e a rispondergli. Il punto quindi è se nel mondo l’adolescente trova persone che lo aiutino a dare risposte, prima ancora che a farsene carico; a guardare i ragazzi con uno sguardo unico, capace di amare.

Come si fa questo? Io ho trovato solo una ricetta: la fiducia.
Tutte le volte che ripongo la mia fiducia nella capacità che ogni persona ha di fare ciò che è buono e bello, quella persona si mostra realmente capace di ciò che è buono e bello, e ottiene risultati molto più grandi di quelli che ci si aspettava. La fiducia ha quasi un potere creativo: trasforma la persona in cui è riposta in una persona degna di fiducia e questo la rende responsabile. In poche parole la fiducia è dare del tu alle persone, ma un tu reale intendo. Solo se do del tu ad una persona risveglio in lei la capacità di rispondere. In un clima di sfiducia l’altro non è un tu, ma un quello, un anonimo della massa e non si costruisce nulla, ma si ottiene e basta; non ci si aspetta che risponda, perché non si crede neanche che esista e sia capace di qualcosa di buono e bello…
Tutte le volte che do questa fiducia ad un ragazzo, anche debole, risponde.
Tutte le volte che i genitori danno questa fiducia al figlio, risponde.
Tutte le volte che qualcuno mi dà fiducia, rispondo.
Non la paura, non l’imposizione, non la minaccia o la "manipolazione" rendono responsabili. Solo la fiducia.

La più grande picconata ad uno dei punti oscuri dell'educatore di oggi: la frattura generazionale. Quanto individualismo (invidie, paure, pettegolezzi)! Quanto noi educatori più giovani abbiamo bisogno della esperienza e dell'aiuto dei più grandi alleati verso un unico obiettivo.

In modo impagabile (in tutti i sensi: economico e soddisfacente) l'educatore forgia gioielli preziosi da gemme ancora grezze. Questo mi affascina e mi entusiasma!

La bellezza è ciò che cerchiamo. Nella bellezza gioiamo.
Ma perché non la troviamo?
Perché la bellezza è dono.
Il segreto non è cercarla, ma poterla ricevere.
Il segreto è purificare la fonte. 


Grazie ragazzi!

Commenti

Post popolari in questo blog

A tutti i giovani: quando l'anima è pronta, allora le cose sono pronte. Emozioni e talenti fanno dell'essere umano una persona

L'altro giorno abbiamo tenuto al Centro Culturale ELIS un corso di orientamento allo studio e all'università e al lavoro. Una buona partecipazione, circa 40 ragazzi e ragazze. Molti di loro (un'altra buona percentuale è determinata) sono più preoccupati di fallire, accomunati dall'idea che in Italia non si trova lavoro... Inoltre, tali sono le pressioni dell’ideologia stritolante del successo come riconoscimento della folla, che la paura finisce con l’offuscare la chiarezza della loro vocazione professionale che si è mostrata almeno parzialmente nel corso di 13 anni di scuola, i più importanti in questo senso.  Ragazzi, ricordate sempre che il successo non è negli occhi degli altri, ma nell’essere se stessi. La scuola spesso allena a superare prove e non alla vita, a cui ci si allena solo con una progressiva conoscenza di se stessi (limiti e talenti) e scelte conseguenti.  Shakespeare scriveva che “ quando l’anima è pronta, allora le cose sono pronte ”. La

Tablet e bambini: istruzioni per l'uso (II pubblicazione)

di Alessandro Cristofari, 16 maggio 2014 Mentre dagli Stati Uniti  arrivano notizie allarmanti  sulla nostra quasi totale dipendenza dagli smartphone e dalle app, l'ultima ricerca su un campione di 1.000 internauti che aprono app di benessere, fitness e salute dal proprio cellulare evidenzia che un intervistato su quattro consulta questi programmi più volte al giorno e non può più farne a meno, dal Cohen Children's Medical Center di New York piomba una notizia in totale controtendenza: nell'apprendimento dei più piccoli, bocciate le app educative. Molto meglio il dialogo e i giocattoli tradizionali.   Uno smacco "digitale" per tutti quei genitori iper-tecnologici che si vantano dell'abilità dei propri figli con smartphone e tablet prima ancora che sappiano parlare. Secondo il team di scienziati di New York c'è invece da preoccuparsi, perché i dispositivi con touchscreen non solo non fanno imparare più in fretta, ma rischiano di fare da

Da pornodiva a fervente cattolica, la commovente storia di una conversione

La carriera Claudia Koll , classe ’65, ha frequentato il Liceo Classico e Quattro anni di studi in Medicina all'università di Roma, perché voleva diventare Psichiatra. Quando aveva deciso di dedicarsi alla carriera artistica, Claudia Koll frequentava il Drama Course, ha preso lezioni di Danza professionale e di canto. Ebbe il primo ruolo di attrice protagonista nel film erotico di Tinto Brass "Così fan tutte" del 1992 che fa scalpore, ma da allora ebbe un'improvvisa celebrità e le si spalancarono le porte della fiction televisiva. E così poi la carriera di Claudia Koll si iniziò a snodarsi poi tra il cinema, il teatro e la televisione, ripassa il copione e resta sul set fino a tardi. Adora la cioccolata, tutte le sere andava in palestra, prima di addormentarsi legge sempre e le piacciono molto i libri gialli. Claudia Koll fu fra i protagonisti dello sceneggiato "Il Giovane Mussolini", a fianco di Antonio Banderas, nell’ormai lonta