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Robin Williams: ti ricorderemo per quello che ci hai dato, e non per come ci hai lasciato. Grazie!

Il grande attore ci ha lasciati, ma i suoi personaggi rimangono incisi nelle pellicole e nelle nostre vite. Questo straordinario uomo è stato il professore che tutti avremmo voluto avere dietro la cattedra, il medico-clown dal quale tutti avremmo voluto essere curati, lo psicologo dal quale tutti avremmo voluto essere spronati, la tata con la quale avremmo voluto crescere, il Peter Pan che con i suoi voli ha infiammato i nostri sogni, il chimico geniale di Flubber da cui tutti avremo voluto imparare qualche lezione, e...il grande cantastorie di Jumangi da cui tutti da bambini avremo voluto racconti prima di andare a dormire la sera.

L'uomo che ha regalato le più svariate e mozioni a tanti giovani, che ha insegnato il lato positivo e bello della nostra esistenza, richiamondo i focus su una vocazione precisa da seguire; ci lascia in un modo inaspettato, triste, incomprensibile, e...paradossale.  

Colui che con ogni suo film ci ha insegnato: 
1. il desiderio di mettersi in gioco in prima persona, di realizzare la propria unicità per metterla al servizio altrui, di non sclerotizzarsi su copioni scritti da altri, 
2. che ognuno di noi è insostituibile, 
3. che il matrimonio è la cosa più bella da salvare e per la quale nella vita vale la pena vivere
4. che il dolore e la sofferenza hanno un senso profondo nella nostra esistenza e che bisogna saper trovare sempre comunque un lato comico della vita su questa terra, ci ha lasciati togliendosi la vita e dicendo di no ad uno strazio durato forse troppi anni, paradosso! Come se in tutte queste cose, non avendole potute realizzare nella sua vita, si fosse sentito un fallito?!
Il vuoto, i fallimenti, gli errori, la solitudine, la dipendenza, lo hanno affossato per troppo tempo, ma "nessuno potrà toglierti il merito di aver donato il tuo volto a personaggi che, in qualche modo, ci hanno cambiato. Se non addirittura, chiamato.Arrivederci, Robin, e grazie per il tuo verso". (Alessandro D'avenia)
"E, probabilmente, ci saremmo aspettati che davanti allo spettro subdolo della depressione egli rispondesse con la forza e la profondità del professore che invita i suoi alunni a salire in cattedra per guardare il mondo, con le sue gioie e le sue sofferenze, da un’altra prospettiva, che ci esorta a cogliere quell’attimo fuggente che non tornerà mai più. Ma Robin non era il professor Keating e la sua morte ci ricorda come in realtà quest’uomo straordinario, che abbiamo amato fino in fondo, con il quale abbiamo riso e pianto, con il quale siamo cresciuti, in realtà fosse per noi un autentico sconosciuto, la cui vera identità si nascondeva dietro i mille volti che, nel corso degli anni, ha interpretato con passione e maestria".


Con Robin Williams se ne va un pezzo della nostra infanzia, ma noi lo vogliamo ricordare così:



Robin, io prego per te!

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