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Ora non sono più

Ho parenti ad #Amatrice. Più penso a loro e più sto male!
E’ indescrivibile quello che provano in questo momento. Tutto spazzato via, e per poco anche la vita. Sono scappati da una finestra e…subito dopo la casa si è polverizzata. Ora è rimasto solo silenzio e vuoto.
Tutto continua a muoversi sotto i loro piedi come una sottile pellicola su un liquido.

Hanno perso la casa, e alcuni legami famigliari. Tutto in quei due minuti che sembravano lunghissimi, infiniti, eterni. Quei 120 secondi (o poco più) hanno spazzato via tutto: è rimasto solo l'indumento con cui eran vestiti in quel maledetto 24 agosto alle 3.36.
Uno di questi miei parenti ha un agriturismo che, costruito in cemento armato, non ha avuto nessun danno (l’unico) e, come un’ oasi nel deserto, sta accogliendo molti paesani e amici. Ha perso molti di loro. Offre da mangiare a decine e decine di persone: tonnelate di pasta, e soprattutto dà quattro mura a chi ormai non ne ha più. Tutto è drammatico. Piangono. E piangono ancora. Vivono di ricordi, di un presente provvisorio e di un futuro che non son più capaci di coniugare. Parola cancellata!

Ho una zia sepolta da alcuni anni al cimitero di Amatrice, oramai distrutto...chissà cosa ne è della sua salma: anche se l'anima, son certo, è tra i beati!

Non c’è giorno che non pensi ai miei parenti lì e a ciascuna di quelle famiglie che hanno perso figli, amici, genitori, fratelli…

Non riesco a non pensare al dramma di quei genitori che, dopo aver passato alcuni giorni in quei paesi, hanno lasciato i figli ai nonni, per poi tornare a riprenderli nel weekend successivo quando ci sarebbe stata la sagra dell’amatriciana. Niente figli né sagra.

Prego Dio perché stia vicino a tutti e…che presto quei paesini possano tornare a sorridere.

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