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Giovani pieni di qualità: aiutarli a scoprirle

Con i ragazzi del corso di inglese in giro per Oxford.
Inghilterra: devi evitare alcune parole pericolose: credi di avere detto di amare la spiaggia e hai detto "bitch", credi di aver il letto senza "lenzuola" e hai detto "shit" (nella cultura degli inglesi non esistono le lunzuola). La vocale nei primi due casi va allungata...(A.D)

In questa Inghilterra dove devi avere un adattatore per poter usare qualsiasi presa elettrica, l'altro giorno mi ha regalato nuove sorprese: gita a Oxford con il famoso gruppo di quindicenni. Un luogo dove potresti dimenticarti di essere in una metropoli con milioni di persone e la più rinomata per l'ambiente universitario (è la seconda città al mondo con storia universitaria, dopo Bologna, e di più prestigio), perché girarla la fa sembrare una cittadina di quelle raccontate nei libri. Forse perché all'Università di Oxford ci ha insegnato il celebre Lewis?

Giornata "letteraria": la mostra dei disegni di Tolkien e Lewis. All'interno dell'università, la cosa che
La scala dell'università, nonchè la famosa scala della scuola 
di Hogwarts del film di Harry Potter
più ha colpito i ragazzi (e credo sia la cosa rimasta impressa nelle loro menti), è stato ritrovarsi nei luoghi dove hanno girato i film di Harry Potter: il famosissimo dining room, la celebre scala dei piccoli maghi...

Personalmente la cosa che più mi ha stupito, è la bellissima Cattedrale, con secoli di storia Cattolica, ora di rito Anglicano.

Capita in questi giorni con i ragazzi di sedersi in un luogo in cui nessuno ti conosce, lontano dalla tua città e a sapere ascoltare, di sentirsi nuovi. Si attenuano, quasi sino a scomparire, gli schemi consueti per interpretare gli altri e il mondo, anche se gli altri parlano come in tutto il resto del mondo.

Imparare o migliorare una lingua è un vero e proprio dono del cielo. All'inizio c'è la frustrazione dovuta al capire la metà di quello che senti dire... Ma è un esercizio

straordinario di ascolto. Attraverso l'ascolto la vita degli altri può entrare nella tua permettendo all'atro di raccontarsi. In questi giorni sto praticando un passatempo che amo assai e che è la chiave, secondo me, per imparare la lingua: "ascoltare", e quindi anche ascoltare vite molto diverse. Per ognuna ci sarebbe da fermarsi a scrivere un racconto. Vite in tutta la loro meravigliosa diversità e ricchezza: i giovani sono pieni di qualità, solo che non lo sanno! Si fermano solo su i difetti.

Come insegnarglielo? Scelgo un pittore e il suo autoritratto (come quelli visti al museo l'altra volta a Londra). Sarebbe bello che ciascuno, alla fine di questi giorni, avesse delineato i tratti essenziali del suo autoritratto, superando l'insufficienza della superficie, o l'inadeguatezza di identità prestate dalle mode che condannano tutti a essere uguali e ad avere come una divisa e un fare uguale per tutti (peggio che nei college inglesi). Vorrei che ognuno di loro imparasse a raccontare in profondità chi è, dopo aver scoperto i talenti ricevuti e la storia che è venuto a raccontare. Costi quel che costi, con l'aiuto di un grande, un adulto, perchè a noi grandi è dato il compito di fornire i colori, la 
tavolozza, le tecniche... così che poi l'artista-adolescente realizzi la sua opera d'arte, quel capolavoro di cui diventa capace e che prima non pensava di poter fare.

Il talento è
 un insieme di caratteristiche che porta un uomo e una donna ad occupare il proprio posto nel mondo (glielo ho detto oggi in un incontro). Queste caratteristiche maturano durante l’infanzia e poi nell’adolescenza emergono. Purtroppo poi alcuni uomini a cui è affidato il talento di altri possono rovinarlo, schiacciarlo, distruggerlo, o peggio ancora standardizzarlo.

Saluto tutti da questa terra da oggi fredda...Sono stati giorni eccezionalmente molto caldi.



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