Ad'Assisi Il Papa ha incontrato 50mila giovani dell'Umbria radunati nella Basilica di Santa Maria degli Angeli. Quattro di loro, a coppie, hanno rivolto altrettante domande. I primi sono stati due giovanissimi sposi con il loro bambino, che il Papa ha benedetto. "È bello stare qui insieme a lei e sentire la sua parola", gli hanno detto. La coppia ha anche parlato della "difficoltà di vivere il matrimonio da giovani cristiani", e ancora altri due gli hanno chiesto "Che cosa dobbiamo fare del nostro futuro?". La piazza poi ha inneggiato più volte il nome del Santo Padre a cui sono stati fatti gli auguri di buon onomastico.
"La società in cui voi siete nati privilegia i diritti individuali piuttosto che la famiglia", ha detto il Papa. "La famiglia è benedetta da Dio col sacramento del matrimonio, e benedetta è la missione di mettere al mondo i figli e di educarli. I nostri nonni", ha affermato, "con queste certezze hanno superato anche le prove più dure. A dare vita a fare crescere i figli". "Erano certezze semplici, ma vere, formavano delle colonne che sostenevano il loro amore, ha spiegato Bergoglio, ribadendo poi che "ci vuole questa base morale e spirituale per costruire bene, in modo solido" mentre oggi, ha ripetuto, "questa base non è più garantita dalle famiglie e dalla tradizione sociale".
La cultura di oggi, proclamando "i diritti individuali" favorisce "le relazioni che durano finché non
sorgono difficoltà, e per questo a volte parla di rapporto di coppia, di famiglia e di matrimonio in modo superficiale ed equivoco. Basterebbe guardare certi programmi televisivi!". "I parroci e anch'io - ha detto - tante volte ascoltiamo dai giovani l'affermazione: 'noi ci amiamo tanto ma rimarremo insieme finché dura l'amore'. Ed anche un bravo seminarista mi ha detto che pensa di fare il prete per 10 anni e poi si vedrà". "Ma a farti dire questo - ha spiegato Francesco - è l'egoismo: quando non sento più il sentimento taglio il matrimonio. Certo, è rischioso sposarsi, perché quell'egoismo che ci minaccia dentro lo abbiamo tutti, è la tentazione di una doppia possibilità: 'io me mi con me e per me'", ha scherzato Bergoglio. Cosi papa Francesco risponde così a queste domande:
"La società in cui voi siete nati privilegia i diritti individuali piuttosto che la famiglia", ha detto il Papa. "La famiglia è benedetta da Dio col sacramento del matrimonio, e benedetta è la missione di mettere al mondo i figli e di educarli. I nostri nonni", ha affermato, "con queste certezze hanno superato anche le prove più dure. A dare vita a fare crescere i figli". "Erano certezze semplici, ma vere, formavano delle colonne che sostenevano il loro amore, ha spiegato Bergoglio, ribadendo poi che "ci vuole questa base morale e spirituale per costruire bene, in modo solido" mentre oggi, ha ripetuto, "questa base non è più garantita dalle famiglie e dalla tradizione sociale".
La cultura di oggi, proclamando "i diritti individuali" favorisce "le relazioni che durano finché non
sorgono difficoltà, e per questo a volte parla di rapporto di coppia, di famiglia e di matrimonio in modo superficiale ed equivoco. Basterebbe guardare certi programmi televisivi!". "I parroci e anch'io - ha detto - tante volte ascoltiamo dai giovani l'affermazione: 'noi ci amiamo tanto ma rimarremo insieme finché dura l'amore'. Ed anche un bravo seminarista mi ha detto che pensa di fare il prete per 10 anni e poi si vedrà". "Ma a farti dire questo - ha spiegato Francesco - è l'egoismo: quando non sento più il sentimento taglio il matrimonio. Certo, è rischioso sposarsi, perché quell'egoismo che ci minaccia dentro lo abbiamo tutti, è la tentazione di una doppia possibilità: 'io me mi con me e per me'", ha scherzato Bergoglio. Cosi papa Francesco risponde così a queste domande:
1. FAMIGLIA: Nicola e Chiara Volpi (Perugia-Città della Pieve)
Noi giovani viviamo in una società dove al centro c'è lo star bene, il divertirsi, il pensare a se stessi. Vivere un matrimonio da giovani cristiani è complesso, aprirsi alla vita è una sfida e un timore frequente. Come coppia giovane sentiamo la gioia di vivere il nostro matrimonio, ma ne sperimentiamo la fatica e le sfide quotidiane. Come la Chiesa ci può aiutare, come i nostri pastori possono sostenerci, quali passi anche noi siamo chiamati a compiere?
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2. LAVORO: Danilo Zampolini (Spoleto-Norcia) e David Girolami (Foligno)
Anche in Umbria la crisi economica generale di questi ultimi anni ha provocato situazioni di disagio e povertà. Il futuro si presenta incerto e minaccioso. Il rischio è di perdere, insieme con la sicurezza economica, anche la speranza. Come deve guardare al futuro un giovane cristiano? Su quali strade impegnarsi per l'edificazione di una società degna di Dio e degna dell'uomo?
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3. VOCAZIONE: Benedetto Fattorini (Orvieto-Todi) e Chiaroli Maria (Terni-Narni-Amelia)
Che cosa fare nella vita? Come e dove spendere i talenti che il Signore mi ha dato?
A volte ci affascina l'idea del sacerdozio o della vita consacrata. Ma subito nasce la paura. E poi, un impegno così: “per sempre”? Come riconoscere la chiamata di Dio? Che cosa consiglia a chi vorrebbe dedicare la vita al servizio di Dio e dei fratelli?
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4. MISSIONE: Luca Nassuato (Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino), Mirko Pierli (Città di Castello) e Petra Sannipoli(Gubbio)
È bello per noi stare qui insieme con Lei e sentire le Sue parole che ci incoraggiano e ci riscaldano il cuore. L'anno della fede che si conclude fra qualche settimana ha riproposto a tutti i credenti l'urgenza dell'annuncio della buona novella. Anche noi vorremmo partecipare a questa avventura entusiasmante. Ma come? Quale può essere il nostro contributo? Che cosa dobbiamo fare?
15 minuti di video intensissimi!
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