Muovendomi in questo campo sempre di più avverto l'importanza di questo tema, non solo perchè il mio settore, ma è evidente ai più che le cose sono cambiate notevolmente da quando più di 10 anni fa è nato Facebook. Poi dopo è arrivato Twitter e piuttosto recentemente Instagram.
Sono tutti canali che si rinnovano continuamente (parlo a livello tecnico e professionale) e arricchendosi di funzionalità, e in un certo senso diventando anche più complessi.
Ecco che ora vediamo insieme perchè la gestione di questi strumenti in ottica di marketing non può essere più affidata a persone che non abbiano le giuste competenze.
I brand (tutti, non solo i i grandi) è importante che assumano i giusti talenti capaci di lavorare in modo strategico e con occhio vigile alla gestione della loro presenza social: sto parlando della figura del social media community manager.
Ma la domanda che tutti vi farete è: perché le aziende non possono gestire da sole la loro presenza sui social media?
Perché i social, ma vale anche per i siti sono tra i principali canali di contatto. Una ricerca dal titolo “Customer acquisition sources research” firmata DMA, dice che 4 su 5 canali di acquisizione dei nuovi clienti sono digital.
Questo dato non deve sorprenderci, basta riflettere un secondo sulle nostre abitudini.
Cosa facciamo quando siamo in cerca di un prodotto o servizio? Cerchiamo online, magari prima su Google, poi ci spostiamo su un sito, dopodiché diamo un’occhiata ai social del brand che abbiamo trovato.
Cosa significa tutto ciò? Che la nostra percezione di quell’azienda dipende tutta dal modo in cui viene gestita la presenza online (social e web).
Va da sé allora che se la presenza non è molto curata, si avrà una percezione negativa di quel brand, e magari anche una brutta reputazione.
Ecco allora che il social media community manager può aiutare le aziende a risolvere questo problema, lavorando sullo sviluppo di una buona identità visiva e su mirate strategie lavorarando sui contenuti, tenendo conto degli obiettivi definiti a monte.
Le aziende non hanno le giuste competenze, perché?
Dicevamo prima che, strumenti come Facebook, Twitter o Instagram sono in continua evoluzione. A volte lo fanno con una rapidità tale che anche per chi fa il mio lavoro è davvero complicato stare dietro a tutte le novità.
Oggi per gestire i social media bisogna avere un ventaglio di competenze molto articolato. Per esempio bisogna esser capaci di sviluppare strategie social integrate con gli altri canali digital, creare contenuti pertinenti e di qualità...e tanto altro.
Certamente il management di un’azienda non è in possesso di queste skills. Ecco allora che serve un community manager.
Secondo una ricerca fatta da SproutSocial, 7 su 8 richieste rivolte ai brand sui social non hanno risposta. Un dato davvero impressionante che incide sulla brand reputation e quindi sulla percezione che le persone hanno delle aziende.
I social sono un buon canale di customer care e di fidelizzazione; perché perdere l’occasione di stringere buone relazioni con i clienti o potenziali tali? Ecco allora ancora una volta l'importanza del social media community manager.
Sono tutti canali che si rinnovano continuamente (parlo a livello tecnico e professionale) e arricchendosi di funzionalità, e in un certo senso diventando anche più complessi.
Ecco che ora vediamo insieme perchè la gestione di questi strumenti in ottica di marketing non può essere più affidata a persone che non abbiano le giuste competenze.
I brand (tutti, non solo i i grandi) è importante che assumano i giusti talenti capaci di lavorare in modo strategico e con occhio vigile alla gestione della loro presenza social: sto parlando della figura del social media community manager.
Ma la domanda che tutti vi farete è: perché le aziende non possono gestire da sole la loro presenza sui social media?
Perché i social, ma vale anche per i siti sono tra i principali canali di contatto. Una ricerca dal titolo “Customer acquisition sources research” firmata DMA, dice che 4 su 5 canali di acquisizione dei nuovi clienti sono digital.
Questo dato non deve sorprenderci, basta riflettere un secondo sulle nostre abitudini.
Cosa facciamo quando siamo in cerca di un prodotto o servizio? Cerchiamo online, magari prima su Google, poi ci spostiamo su un sito, dopodiché diamo un’occhiata ai social del brand che abbiamo trovato.
Cosa significa tutto ciò? Che la nostra percezione di quell’azienda dipende tutta dal modo in cui viene gestita la presenza online (social e web).
Ecco allora che il social media community manager può aiutare le aziende a risolvere questo problema, lavorando sullo sviluppo di una buona identità visiva e su mirate strategie lavorarando sui contenuti, tenendo conto degli obiettivi definiti a monte.
Le aziende non hanno le giuste competenze, perché?
Dicevamo prima che, strumenti come Facebook, Twitter o Instagram sono in continua evoluzione. A volte lo fanno con una rapidità tale che anche per chi fa il mio lavoro è davvero complicato stare dietro a tutte le novità.
Oggi per gestire i social media bisogna avere un ventaglio di competenze molto articolato. Per esempio bisogna esser capaci di sviluppare strategie social integrate con gli altri canali digital, creare contenuti pertinenti e di qualità...e tanto altro.
Certamente il management di un’azienda non è in possesso di queste skills. Ecco allora che serve un community manager.
Secondo una ricerca fatta da SproutSocial, 7 su 8 richieste rivolte ai brand sui social non hanno risposta. Un dato davvero impressionante che incide sulla brand reputation e quindi sulla percezione che le persone hanno delle aziende.
I social sono un buon canale di customer care e di fidelizzazione; perché perdere l’occasione di stringere buone relazioni con i clienti o potenziali tali? Ecco allora ancora una volta l'importanza del social media community manager.
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