Mi è ricapitato questo breve dialogo del noto film Genio ribelle che vede Will Hunting e Sean nello studio di quest’ultimo. I due sono intenti a confrontarsi per quanto concerne la concezione di “relazione”, di “intimità” e di “rapporto”. Esponendosi sull’argomento, il giovane genio e lo psicologo mettono in evidenza la profonda disparità tra loro due, risultato della differenza di età. Will confida i suoi dubbi sulla nuova relazione con una ragazza appena conosciuta, Skylar, cercando supporto nel terapeuta. Sean, dal canto suo, cerca di dissipargli ogni perplessità parlandogli della sua esperienza personale con la moglie ormai defunta. Racconta di aneddoti per lui divertenti, di momenti intimi: per fargli intendere che in una relazione la perfezione non esiste, ma esiste solo la reciproca compatibilità.
Lo trovo un concetto molto vero e di grande attualità: se la quarantena sta aiutando a ritrovare la dimensione di famiglia, e casa, allo stesso tempo, stare sotto lo stesso tetto in modo molto prolungato può creare fiammelle date da cortocircuiti. Non c'è più il lavoro e la frenesia quotidiana dove rifugiarsi e scappare da se stessi, e dal confronto.
Qui il video:
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