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Soul: sogni nel cassetto e amore per la vita

Trovo il tempo per scrivere due righe su questo strepitoso film che ho visto qualche settimana fa: Soul

Lo diciamo subito. Soul non è un film per bambini. O meglio, lo è in parte. Lo è per i disegni, le animazioni e gli effetti, e per un certo gusto nel divertimento e nell’emozionare. Non lo è, e non potrà mai esserlo, per i temi trattati e i contenuti. È l’ennesimo lungometraggio destinato ad entrare nella sezione dei capolavori realizzati dalla casa di produzione californiana, oltre ad essere proficuo come una seduta dallo psicologo, questo perché molto semplicemente i temi trattati al film sono decisamente universali.

Il genio di Pete Docter torna con questo film dopo il successo strepitoso di capolavori della portata di Monsters & Co., Up e Inside Out. Soul è una meravigliosa fiaba allegorica.

Soprattutto in questa fase storica (tra pandemie, depressioni, disorientamenti e incertezze), si sentiva la necessità di un’opera che riunisse le famiglie davanti allo schermo per godersi un racconto visivo magico e rassicurante, grazie al quale riflettere sull’importanza di avere uno scopo, nella vita, una fonte d’ispirazione in grado di trascendere ogni difficoltà e donare la serenità interiore.

Pochi gli ingredienti di questo film d’animazione originale (nella resa visiva): un uomo con una grande passione e un sogno nel cassetto ostacolato dal banale e inesorabile bisogno di una certezza economica, la grande occasione e l'imprevedibilità di una vita che a volte obbliga a fermarsi per ritrovarsi, e vagare nell’insoddisfazione per tutto il corso dell’esistenza. 
Questo film Disney-Pixar punta tutto sull’approfondimento e l’analisi di un sentire comune, in questo caso quel senso di costante insoddisfazione che spesso impedisce di percepire la propria vita come piena e realizzata, portando a convincersi che la felicità risieda necessariamente nel raggiungimento di un obiettivo, talvolta una chimera, in grado di mettere tutto a posto. Ma se invece la felicità fosse già davanti ai nostri occhi?

Vale la pena vedere Soul per tutte le volte che ci lamentiamo della nostra vita, e ci dimentichiamo del profumo dei fiori, delle foglie che si colorano al cambio delle stagioni, delle risate dei bambini, della voce di una mamma o di un papà o di ogni altra cosa bella che ci circonda, travolti da un lavoro che sembra essere una passione e invece di passione ha ben poco, e che invece fa dimenticare il perché si sta vivendo. Vale la pena immergersi in Soul perché ricorda l’importanza di ascoltare gli altri, che sia un barbiere che voleva essere altro e che invece è comunque un ottimo barbiere o la nostra mamma alla quale non abbiamo mai avuto il coraggio di dire certe cose. E’ l’importanza delle piccole cose, quella che intende raccontare, tra le tante cose, la storia di Soul, quelle che stanno in mezzo a quella manciata di giorni che rendono la nostra vita speciale. Quelle che fanno volume, e che rendono bello e vivo anche soltanto uscire di casa senza una meta specifica.

A questo punto...Buona visione!

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