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Clubhouse. Ci sentiamo li

È ancora in fase beta, Clubhouse è una piattaforma solo audio che permette di chiacchierare in stanze tematiche e che sta attirando centinaia di celebrità. Potrebbe diventare il nuovo fenomeno della Silicon Valley.

Dopo il social delle sole foto (Instagram), delle sole parole - limitate - (Twitter), dei soli video (TikTok) e delle foto e video e parole (Facebook) mancava quello dei soli audio. Infatti Clubhouse viene descritto sul sito ufficiale come “un nuovo prodotto social basato sulla voce che permette alle persone, ovunque si trovino, di chiacchierare, raccontare storie, sviluppare idee, approfondire amicizie e incontrare nuove persone interessanti in tutto il mondo”.
Al momento il social è solo per iOS, ma a breve dovrebbe uscire anche la versione per Android.

Come molti sanno, ho abbandonato Facebook e Instagram da più di un anno, per motivi che non sto qui a spiegare, ma non mi pento della scelta fatta. Ho con coraggio deciso di lasciare i cari vecchi social e utilizzare solo Twitter (oramai sempre meno frequentato dai più). 
E perchè allora fare un articolo su un socialnetwork? Provo a spiegare il perchè.
Lo trovo intelligente e arricchente e si accede per invito.  E’ la prima volta che un numero davvero consistente di persone, allo stesso tempo, si riversa su un social network che non sia riconducibile ai nomi già noti.
Se durerà nel tempo è presto per dirlo, ma è qualcosa che mancava nel panorama dei social media focalizzati sull’immagine e sul video. Entrare in Clubhouse fa un’impressione non troppo dissimile da quella che si aveva nei primi forum agli albori di Internet. Un mondo un po’ rarefatto, dove tutto sommato si è ancora in pochi, e dove in stanze virtuali si discute di argomenti vari: da quelli più specialistici alla futilità totale, senza tralasciare i topic più estremisti e trasgressivi. Là si scriveva, qui si parla. Ma il senso di protezione, di potersi esporre senza apparire troppo e quindi senza essere giudicati, è molto simile. Non dobbiamo farci vedere, ma possiamo dire la nostra e non esistono i like, anche se ci sono i follower a decretare la popolarità. Si entra in una stanza, si ascolta, si chiede d’intervenire, o si viene invitati dal moderatore. E non resta nessuna traccia (Stefania Garassini). 
Tutto ciò rende il social una piattaforma dove non ci sono Narcisi. E ciò mi piace!
Basta mettere nel proprio profilo i propri interessi, gli hobby ecc, e l' algoritmo del social deciderà quali stanze mostrarvi, sulla base del vostro lavoro, degli interessi o delle amicizie che avete stretto all’interno di Clubhouse. Potrete così scegliere se partecipare a discussioni vocali su film, politica, tecnologia, musica, famiglia, scuola, religione o qualunque altro argomento disponibile. Una volta entrati nella conversazione, potete prenotare un vostro intervento o limitarvi ad ascoltare.
Per immaginare l’equivalente di Clubhouse nel mondo reale (come tutti i social ha sia aspetti mondani, che aspetti più di spessore - dipende da chi segui e da che parole chiave metti nel tuo profilo), basta pensare a un evento mondano con parecchi invitati, in cui si passa da un gruppetto all’altro anche sulla base delle conversazioni, e durante il quale potreste casualmente incontrare qualche faccia (o voce) nota. Ma se, appunto vi interessa meno l’aspetto glamour e più quello professionale (basta seguire le persone giuste e mettere le parole chiave giuste), l’esempio migliore è una conferenza in cui decidete a quale panel prendere parte e se intervenire o meno.

Chissà quanto durerà, ma per il momento Clubhouse è davvero qualcosa di nuovo e radicalmente alternativo ai social che conosciamo. Resta da capire se i ragazzi ci entreranno in massa, al momento prevale un certo scetticismo, anche se qualche yourtuber dei più noti si è già palesato (Stefania Garassini).
Lo ho testato un po', e ho seguito un paio di dibattiti interessanti. Non è nulla di diverso da un podcast (che talvolta la sera o la domenica ascolto, alternato ad un po’ di lettura), con l'aggiunta che si può intervenire. 
Non lo ritengo un social da "cazzeggio", per come è fatto, è un tipo di strumento che certamente ha un utilizzo meno frequente, per dibattiti specifici: richiede un un po' di testa in più rispetto al classico socialnetwork a cui siamo abituati.

Consiglio di entrarci e testarlo un poco, ma prima disintallate qualche altro social che utilizzate già...così da poter utilizzare al meglio ClubHouse e non starci per starci come con gli altri social. Diventerebbe tutto troppo dispersivo. Indicizzate bene e con criterio il vostro profilo, seguite pochi e bravi "dibattitatori" e...ne troverete vantaggio.

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