Perché devono essere i giornali a dirci che cosa pensiamo?

Caro Beppe,
il dibattito sulla riforma della scuola ha causato molto subbuglio nelle settimane passate, e questo ha spinto alcuni vispi liceali romani a preparare insieme un sondaggio sulla riforma Gelmini. Perché devono essere i giornali a dirci che cosa pensiamo, che cosa facciamo, che cosa dobbiamo fare e che cosa dobbiamo pensare? (e magari anche: che cosa NON dobbiamo pensare, che cosa NON dobbiamo fare?). Preparato con un po' d'impegno - e, perché non dirlo, anche di fatica - il testo delle domande, il sondaggio è stato somministrato a compagni e compagne di classe, liceo per liceo (sei o sette i licei statali e privati interpellati, in modo ovviamente informale, per amicizie), ed è stata un'occasione interessante per osservare i modi di partecipazione degli studenti. Dall'iniziativa sono esplose alcune sorpresine. I dati analitici li si trova, per chi fosse interessato, sul seguente link:
http://www.cogitoetvolo.it/index.php?option=com_content&task=view&id=343&Itemid=84

Risposta di Severgnini: Bravo AC: mi piacciono gli studenti svegli (quelli colti dicono: proattivi).


Articolo pubblicato su ITALIANS (di Beppe Severgnini)
& l'articolo completo su Cogitoetvolo

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