Anteprima nazionale dell'atteso film sul fondatore dell'Opus Dei

Sabato 30 luglio al Fiuggi Family Festival arriverà in anteprima sugli schermi italiani There Be Dragons, un film di Roland Joffé sul fondatore dell'Opus Dei, san Josemaría Escrivá. Una risposta al Codice Da Vinci? Joaquin Navarro-Valls ex poratvoce della Santa Sede, in una recente intervista a Zenit ha detto: "Mi piacerebbe che molti ammiratori de Il Codice da Vinci vedessero There Be Dragons e potessero farsi un quadro più completo e reale su questi temi soprannaturali della grazia di Dio e della santità alla quale ogni essere umano può aspirare".


LA STORIA
Amore e guerra civile. Perdono e odio. Dio e il mondo. Il nuovo film Roland Joffé (regista di Mission, Urla del silenzio) va a raccontare un momento “caldo” e discusso della storia europea: la guerra civile spagnola. Si può definire un film epico-storico che ha inizio ai nostri giorni, quando un giornalista spagnolo di nome Robert, nel fare ricerche sul passato del padre morente, Manolo, scopre che questi non solo partecipò alla guerra civile spagnola come soldato, ma che fu anche amico di infanzia di Josemaría Escrivá, un sacerdote spagnolo in odore di santità.
Con un lungo flashback il film ripercorre le vicende antitetiche dei due personaggi: Manolo, arruolato come spia nelle milizie repubblicane, e don Josemaría, sacerdote della Chiesa Cattolica; il primo mosso dall'odio e dall'amore ossessivo non ricambiato per Ildiko, rivoluzionaria ungherese, che lo porterà ad azioni sconsiderate; l'altro spinto dalla forza della fede a proclamare ciò che Dio gli fece vedere nel 1928: l'Opus Dei.
Il film vede come interpreti alcuni volti noti del cinema holliwoodiano: Charlie Cox (Stardust, Casanova) nella parte di don Josemaría; Wes Bentley (American Beauty) nella parte di Manolo, Rodrigo Santoro (300) nelle vesti del rivoluzionario Oriol, Dougray Scott (Dr. Jekyll and Mr. Hyde, Desperate Housewives) nei panni di Robert.

IL TITOLO
There Be Dragons è la traduzione del latino "Hic sunt dracones" utitlizzato nelle mappe per indicare zone pericolose e sconosciute. Il titolo scelto da Joffé rimanda ai "dragoni" interiori di ognuno, che devono essere affrontati e sconfitti per poter vivere veramente liberi.
Il regista racconta di essere rimasto molto colpito da una dichiarazione di san Josemaría sul fatto che Dio si trova nella "vita quotidiana", anche quando la vita quotidiana è la guerra civile spagnola, come nel caso degli eventi del film. Dice Joffé: "Mi sono chiesto: come si potrebbe trovare il divino in guerra? La stessa domanda si può fare per tutte le sfide fondamentali nella vita, su come affrontarle: come rispondere all'odio e al rifiuto, o al desiderio di vendetta e di giustizia. Tutti questi dilemmi si accentuano in tempo di guerra, sono, in un certo senso, i 'draghi' del film, punti di svolta nella nostra vita in cui ci troviamo di fronte a scelte forti, scelte che influenzeranno il nostro futuro. There Be Dragons narra le scelte molto diverse che le persone possono fare a quei punti di svolta - tentazioni, se preferisci - e quanto siano difficili, e tuttavia necessarie, per sfuggire ai circoli viziosi di odio, di risentimento e violenza".

SAN JOSEMARÍA E L'OPUS DEI
La novità di questo film è senz'altro l’interpretazione che Joffé dà di san Josemaría a detta di molti sostanzialmente fedele ai dati storici. Ad esempio il Cardinale Julián Herranz, Presidente emerito del Pontificio Consiglio per l'Interpretazione dei Testi Legislativi, che ha vissuto con san Josemaría per 22 anni a Roma, fino al 1975 ha detto: “Il film mi è piaciuto molto credo che rifletta molto bene il carattere di san Josemaría. Qui appare giovane, ma è stato giovane fino al secondo dopo la sua morte. Il messaggio del film è molto attuale, perché parla di ciò che è necessario affinché ci sia vera pace, che è saper convivere, perdonare”.
Il Prelato dell'Opus Dei, Mons. Javier Echevarría, a proposito del film ha detto: "Mi è piaciuto vederlo come omaggio alle tante migliaia di sacerdoti di tanti anni fa, ma anche a quelli attuali, che spendono la loro vita con gioia a servizio delle anime, a servizio della società”.
A Joffé è stato chiesto perché abbia voluto scrivere e dirigere una storia su questo santo, ha risposto: “Sono rimasto colpito, dopo aver visto un filmato, dalla sua naturale e profonda umanità. Lui non era un uomo ‘ideologico’. E poi dalla sua allegria e dalla sua capacità di credere nella libertà degli altri. Mi sono chiesto: come faceva a trovare Dio nella guerra? Da lì è nato il desiderio di fare un film su un messaggio cristiano che portava in primo piano l’amore, anche attraverso la guerra e il perdono”.
Al regista è stata anche posta la domanda se il film è stato voluto in qualche modo dall’Opus Dei. Così ha risposto: “Chi conosce bene l’Opus Dei – continua il regista- sa che non si può parlare di un’opinione comune. Alcuni membri dell’Opus Dei hanno voluto investire nel film. Ma lo hanno fatto come una loro personale scelta professionale. È una caratteristica propria insegnata da san Josemaría: la completa libertà di agire secondo la propria coscienza nelle cose temporali”.(link all'intervista completa)

UN PO’ DI NUMERI
La pellicola, è uscita nelle sale spagnole il 25 marzo, negli Stati Uniti il 6 maggio, in Portogallo il 22 maggio e in Turchia il 29 maggio. Nel prossimo autunno-inverno arriverà anche in Italia.
In Spagna il film ha riscosso un ottimo successo di pubblico; superando nelle prime tre settimane i 300.000 spettatori.

TESTIMONIANZE: REGISTA, ATTORI, PERSONALITA’
Charlie Cox, l’attore che interpreta la parte di san Josemaría dice: “Mi sembrò subito molto interessante la proposta di interpretare questo ruolo. Non avevo nessuna opinione sull’Opus Dei né su Josemarίa. Il copione rappresentava Josemaría Escrivá in una luce positiva e, senza dubbio, ciò nonostante ho trovato molte persone che avevano reazioni molto forti contro l’Opus Dei. Questo fatto mi incuriosiva: perché tanta gente aveva tante idee preconcette su questa istituzione? E così decisi di informarmi, di scoprire da solo, e con mente aperta, perché le cose stavano così… scoprii che molte delle cose che avevo ascoltato erano o false o esagerate. La mia esperienza, fino a questo momento, è stata completamente positiva”. e prosegue: "ho un vincolo speciale con lui. Proprio ieri, prima di uscire dall’albergo, ho guardato la sua immaginetta, l’ho osservata…e gli ho detto qualche parola. Credo che mi aiuterà”.
La scrittrice Susanna Tamaro, autrice del romanzo Và dove ti porta il cuore, tradotto in più di 35 lingue, ha dichiarato che il film è “molto ben girato e drammaturgicamente molto efficace. La scelta di raccontare la storia seguendo le vicende opposte di due amici di infanzia, fa risaltare l’importanza della libertà che Dio ci ha dato di aumentare il male del mondo o di tentare di diminuirlo. Il film rende finalmente giustizia alla figura del giovane Josemaría, mostrando con grande efficacia la sua natura, fin dalla prima infanzia, tutta volta al bene, all’amore e al perdono. Sono sicura che questo film potrebbe fare un gran bene alle nuove generazioni, orfane come sono di figure da ammirare e, perché no, anche da emulare”.
Anche Ennio Morricone, che ha composto la musica di Mission 25 anni fa, ha affermato che “con questo film Roland Joffé conferma la sua bravura, la sua grandezza di regista, profondo, intenso, di altissima qualità. In questo film conferma quello che è sempre stato: un grande regista”. 

PER MAGGIORI INFORMAZIONI
Il film sarà proiettato in anteprima in Italia al Fiuggi Family Festival sabato 30 luglio alle 21 presso il Teatro Comunale di Fiuggi, Centro Storico. Per partecipare occorre accreditarsi presso il sito www.fiuggifamilyfestival.org.
Per il trailer e altre informazioni sul film consultare il sito ufficiale: www.dragonsresources.com

di Alessandro Cristofari

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