Danny l’ eletto

Sono venuto a conoscenza di uno scrittore del quale non conoscevo l'esistenza, tramite un amico che me lo ha segnalato: Chaim Potok, e il suo romanzo Danny l’ eletto scritto già nel 1990.


Racconta la storia di un tal Reuven, un ebreo americano figlio di un giornalista studioso che studiava in una yeshivà. 
Un giorno, negli anni in cui era in corso la seconda guerra mondiale, venne organizzata una partita di softball tra la squadra della sua scuola e quella di un’ altra yeshivà.  Proprio durante la partita un giocatore avversario, scagliò una palla molto violenta che lo colpì sul volto. Rauven volò a terra e  dovette essere portato urgentemente all’ ospedale.
Si dovette sottoporre ad una operazione che riuscì con successo, ma dovette stare in ospedale per una settimana senza poter leggere.
In questa settimana, mentre gli alleati erano sbarcati in Francia e ormai si avvicinava la fine della guerra, Danny lo andò a trovare per scusarsi, ma Rauven arrabbiato con lui per quello che aveva fatto, lo cacciò. Venuto a conoscenza di ciò, il padre di Rauven, David Malter, lo rimproverò per non averlo ascoltato e perdonato; così il giorno seguente Danny tornò e fece pace con Reuven.
Danny e Reuven, così, divennero grandi amici nonostante triste il fatto che li aveva uniti. Danny era il figlio del rabbino Saunders, uno dei più importanti rabbini di tutta la città.  Il rabbino aveva
un particolare rapporto con il figlio: infatti i due non si parlavano mai, tranne che nelle discussioni del Talmud.
Quando Reuven fu dimesso dall’ ospedale, poté conoscere il padre di Danny.
Il rabbino fu molto felice dell’ amicizia tra suo figlio e Reuven, poiché il ragazzo  faceva da tramite tra lui e il figlio, permettendogli di “comunicare”.
Da allora i due ragazzi passarono molto tempo insieme e Reuven scoprì molte qualità del compagno. 
Poi i due amici si iscrissero allo stesso college e nel frattempo anche la guerra in Europa terminò e si venne a conoscenza degli orrori commessi da Hitler; si scoprì che sei milioni di ebrei avevano perso la vita nei campi di concentramento. 

Ma mi fermo qui con il racconto e lascio ai lettori del blog la possibilità di scoprire il finale...ma aggiungo solo che  una volta giunto alla fine del libro, abbia provato la sensazione di aver fatto un viaggio. Un viaggio nel tempo e nello spazio, ma anche un viaggio all'interno di se stesso.


Un altro libro dove come tema principale ricorre quello dell'amicizia, legame imprescindibile nella vita...
Un altro tema che ricorre spesso, è l’educazione dei figli: ci sono delle enormi differenze tra le due comunità religiose: infatti il padre di Danny, secondo la tradizione del suo popolo, educa il figlio basandosi sul silenzio, ritenendo che “…le parole travisano quel che si prova veramente in cuore…”
Però, in questo libro si parla anche di religione, la religione ebraica, vissuta dai due protagonisti in modo diverso. Ed è proprio tramite l’amicizia di Danny e Reuven che Potok riesce ad accostare differenti idee e culture, seppur fondamentalmente nella stessa religione.

- Libro non consigliabile a un pubblico molto giovane, ma dai 16 anni in sù va fatto leggere credo...

Prossimo libro da leggere di questo autore è Il mio nome è Asher Lev 

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