Ieri sera forti sono state le emozioni in quella piazza, ancora una volta gremitissima: vedere così tante persone provenienti da ogni parte del mondo che si sentono così unite perché credono nella loro idea è quantomeno ammirevole. Impariamo! Tanti, ma proprio tanti erano i giovani, ancora una volta presenti, vicini al nuovo Papa e curiosi. In un'era di grandi tecnologie e del "tutto e subito": il mondo era in una misteriosa e dolce attesa davanti un comignolo. Il bello della Chiesa! Tutti raccolti in preghiera, sotto una pioggia torrenziale. Sale al cielo lo stupore del silenzio: un silenzio tumultuoso. Incredibile, splendente.
Ore 19.00 circa: emozione forte al momento della fumata, un grande boato di gioia che veniva soprattutto dai tanti ragazzi e ragazze.
Bergoglio è il nuovo Papa: “Fratelli e sorelle, buonasera!
Un gesuita sceglie il nome francescano, sceglie di chiamarsi come il grande Santo italiano, il grande riformatore della radicalità del Vangelo, è un segno di speranza e un invito al cambiamento per la Chiesa tutta.
Ore 19.00 circa: emozione forte al momento della fumata, un grande boato di gioia che veniva soprattutto dai tanti ragazzi e ragazze.
Bergoglio è il nuovo Papa: “Fratelli e sorelle, buonasera!
Voi sapete che il dovere del Conclave era di dare un vescovo a Roma. Sembra che i miei fratelli cardinali sono andati a prenderlo quasi alla fine del mondo … ma siamo qui … Vi ringrazio dell’accoglienza. La comunità diocesana di Roma ha il suo vescovo: grazie! E prima di tutto, vorrei fare una preghiera per il nostro vescovo emerito, Benedetto XVI. Preghiamo tutti insieme per lui, perché il Signore lo benedica e la Madonna lo custodisca”.
Queste le prime parole di Papa Francesco che ha recitato con i fedeli radunati in piazza: il Padre Nostro, l’Ave Maria e il Gloria al Padre. Poi ha proseguito:
“E adesso, incominciamo questo cammino: vescovo e popolo. Questo cammino della Chiesa di Roma che è quella che presiede nella carità tutte le Chiese. Un cammino di fratellanza, di amore, di fiducia tra noi. Preghiamo sempre per noi: l’uno per l’altro. Preghiamo per tutto il mondo, perché ci sia una grande fratellanza. Vi auguro che questo cammino di Chiesa, che
oggi incominciamo e nel quale mi aiuterà il mio cardinale vicario, qui presente, sia fruttuoso per l’evangelizzazione di questa città tanto bella! E adesso vorrei dare la benedizione, ma prima – prima, vi chiedo un favore: prima che il vescovo benedica il popolo, vi chiedo che voi pregate il Signore perché mi benedica: la preghiera del popolo che chiede la benedizione per il suo vescovo. Facciamo in silenzio questa preghiera di voi su di me”.
oggi incominciamo e nel quale mi aiuterà il mio cardinale vicario, qui presente, sia fruttuoso per l’evangelizzazione di questa città tanto bella! E adesso vorrei dare la benedizione, ma prima – prima, vi chiedo un favore: prima che il vescovo benedica il popolo, vi chiedo che voi pregate il Signore perché mi benedica: la preghiera del popolo che chiede la benedizione per il suo vescovo. Facciamo in silenzio questa preghiera di voi su di me”.
Papa Francesco ha quindi dato la sua benedizione Urbi et Orbi a tutti i fedeli presenti. poi ha concluso:
“Fratelli e sorelle, vi lascio. Grazie tante dell’accoglienza. Pregate per me e a presto! Ci vediamo presto: domani voglio andare a pregare la Madonna, perché custodisca tutta Roma. Buona notte e buon riposo!”.
E' come se avessero rivotato Benedetto XVI., Papa Francesco ci sorprenderà. Le previsioni sono saltate. Gli schemi, gli schieramenti, le dotte analisi: tutto da rileggere e archiviare sotto il genere "non ci abbiamo capito nulla".
L’elezione di Francesco è il segno di una svolta. Non era mai accaduto nella storia recente della Chiesa che venisse eletto il secondo arrivato del precedente conclave, né che un Pontefice, affacciandosi per la prima volta al balcone di San Pietro, prima di benedire i fedeli, chiedesse ai fedeli una preghiera e una benedizione per lui.
Bergoglio ha sempre denunciato, negli anni scorsi, il rischio per la Chiesa di essere autoreferenziale: "Se la Chiesa rimane chiusa in se stessa, invecchia. E tra una Chiesa accidentata che esce per strada, e una Chiesa ammalata di autoreferenzialità, non ho dubbi nel preferire la prima".
Un Papa umile e semplice, che come primo gesto ci ha invitato a pregare tutti uniti, e stamattina alle 8.00 era già a Santa Maria Maggiore a pregare. Senza scorta e le solenni Mercedes nere ma a bordo di una "normale" Volkswagen.
Evviva Papa Francesco!
Le ultime parole di Papa Benedetto: "Buona notte". Le prime di Papa Francesco: "Buona sera". Che lezione di semplicità!
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