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Barilla o gay: che c'entra?

Un'altra polemica inutile. Guido Barilla, presidente del gruppo Barilla, stuzzicato, provocatoriamente, da Giuseppe Cruciani a La Zanzara, che trasforma l'argomento «mamme che servono a tavola» in "coppie omosessuali», gli domanda: "Perché non fate un bello spot con una famiglia gay?". «Perché noi abbiamo una cultura vagamente differente, dice l'imprenditore. Per noi il concetto di famiglia sacrale rimane uno dei valori fondamentali dell'azienda". Ma il conduttore preme: "Quindi non farebbe mai uno spot...". "No, non lo faremmo perché la nostra è una famiglia tradizionale", ribadisce. "Sì, ma la pasta la mangiano anche i gay", la sagace battuta di David Parenzo. "E va bene, ma se gli piace la nostra pasta e la nostra comunicazione, la mangiano. Se non gli piace quello che diciamo, faranno a meno di mangiarla e ne mangiano un'altra".

Contro Barilla gli strali di Gay center, Gaynet Italia, GayLib. "Se per il signor Barilla le famiglie formate da gay e lesbiche non fanno parte della sua tavola, siamo noi a voltargli le spalle", se ne esce Flavio Romani di Arcigay. "Boicottiamo tutti i suoi prodotti", la voce di Aurelio Mancuso di Equality Italia. E decolla su Twitter l'hashtag #boicottabarilla a cui abbocca anche la divertente Paola Concia: "Achtung Achtung!!! Chi mangia pasta Barilla diventa gay, digli di smettere!".

Ormai siamo in mano a una lobby che ci comanda!
Non è bastato nemmeno che Barilla pazientemente chiarisse: "Mi scuso se le mie dichiarazioni hanno generato fraintendimenti o se hanno urtato la sensibilità di alcune persone. Volevo semplicemente sottolineare la centralità del ruolo della donna all’interno della famiglia. Massimo rispetto per i gay, ha ripetuto di nuovo, massimo rispetto per qualunque persona senza distinzione alcuna. Ho detto e
ribadisco che rispetto i matrimoni gay, ma Barilla nelle sue pubblicità rappresenta la famiglia, perché questa accoglie chiunque e da sempre si identifica con la nsotra marca". Apriti cielo: "Volendo riparare al torto fatto, Barilla peggiora la situazione, ha perseverato Caterina Pes, segretaria di presidenza della Camera: non soltanto le donne devono essere, come nell’Italia fascista, gli angeli del focolare, ma che l’imprenditore si permetta di accostare famiglia tradizionale e salute, lasciando intendere che le famiglie omosessuali abbiano legami con la malattia fisica o mentale, appartiene al peggior razzismo". 

Dove nelle parole di Barilla la signora abbia trovato tali affermazioni non è dato sapere. "Raccogliamo l’invito di Barilla a non mangiare la sua pasta!", hanno continuato a fraintendere i vari esponenti del mondo Lgbt (lesbiche, gay, bisessuali e transgender), supportati da certa politica. "Consigliamo al signor Guido una rapida marcia indietro se non vuole guai seri all’estero», ha minacciato Franco Grillini, presidente Gaynet Italia, «la sua famigliola felice e senza macchia, rigorosamente etero, non esiste più". "La scelta di puntare sullo stereotipo della famiglia felice è reazionaria ed escludente, non comprerò più la Barilla", ha notificato Paolo Ferrero (Rifondazione Comunista). 

Sintesi dell'incredibile storia tutta italiana:
1 - La Boldrini, ideologista, chiede agli spot pubblicitari di smetterla con le mamme che fanno la pasta e la servono a tavola, secondo lei è un insulto per qualcuno. (I gay si sentivano insultati da queste pubblicità? Questo non si sa).
2 - Guido Barilla, ragionevole uomo d'azienda, dice che continuerà a fare le pubblicità come vuole e che personalmente è a favore delle famiglie tradizionali.
3 - Il Web impazzisce, mangiare la pasta diventa omofobo, la Mulino Bianco diventa fascista, Guido Barilla diventa un dittatore, la Boldrini diventa una donna ragionevole... follia pura..

 

Dove c'è Barilla c'è casa...Io mi sento a casa.
Questo il canale youtube di Barilla.

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